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Confronto tra prilosi e inceneritori

TECNOLOGIA DI PIROLISI

TECNOLOGIA DI INCENERIMENTO

Minimo impatto ambientale ed elevata affidabilità di esercizio.

Dubbia compatibilità ambientale, in particolare in relazione alle emissioni di micro-inquinanti, e minore affidabilità in relazione alle caratteristiche disomogenee del rifiuto.

L'operazione di depurazione della corrente gassosa è estremamente semplice in quanto il flusso di gas di pirolisi, prodotto in ambiente riducente, e non ancora soggetto a combustione, è caratterizzato da molecole strutturalmente semplici ed è assolutamente privo di quei composti organici clorurati che, ad esempio, possono fungere da precursori alla formazione di diossine. La distillazione in assenza di aria trasforma gli alogeni e lo zolfo, principali responsabili del macro inquinamento, in composti acidi idrogenati che vengono facilmente abbattuti ed allontanati dalla corrente gassosa prima della sua combustione. Il ciclo termodinamico della pirolisi evita, in ogni punto dell'impianto, la presenza contemporanea di quelle condizioni che portano alla formazione di diossine e furani.

Le complicazioni, sia al livello di progettazione che di gestione dell'impianto, che sorgono per il fatto di operare con un flusso di materiale disomogeneo in condizioni termodinamiche difficilmente controllabili quali, alte temperature, ambiente ossidante, presenza di vapor d'acqua, rendono arduo controllare la formazione di composti organici alogenati e fanno sorgere dubbi circa l'affidabilità del sistema nei confronti dei microinquinanti organico-clorurati. In tali condizioni risulta difficile contrastare i fenomeni di formazione di diossine e furani, composti che poi risulta anche dispendioso rimuovere dai fumi a causa dell'elevato volume dei gas prodotti dalla combustione.

La possibilità di trattare la corrente gassosa prima della sua combustione, in quantità relativamente limitata poiché non ancora diluita dall'aria. Trattamento effluenti gassosi a valle della combustione e quindi su un flusso quantitativamente importante rende molto costoso il processo di comburente rende notevolmente più semplice ed economico la rimozione di composti indesiderati. La pirolisi dei rifiuti produce un quantitativo di gas circa 10 volte inferiore a quello prodotto con le usuali tecnologie di combustione diretta.

Trattamento effluenti gassosi a valle della combustione e quindi su un flusso quantitativamente importante rende molto costoso il processo di depurazione dei fumi. Per ottenere una combustione il più possibile completa dei rifiuti, si opera infatti con un eccesso d'aria pari a 1,5 - 2,5 volte la quantità strettamente necessaria.

Trattamento effluenti gassosi a valle della combustione e quindi su un flusso quantitativamente importante rende molto costoso il processo di depurazione dei fumi. Per ottenere una combustione il più possibile completa dei rifiuti, si opera infatti con un eccesso d'aria pari a 1,5 - 2,5 volte la quantità strettamente necessaria.

Il processo di pirolisi, per sua natura endotermico, viene condotto in condizioni riducenti a temperature relativamente basse, prossime ai 600 °C. Questo facilita il controllo della temperatura e di tutto il processo, riduce drasticamente il quantitativo di effluenti gassosi prodotti ed evita la formazione di prodotti tossici indesiderati.

I processi d'incenerimento sono processi esotermici ossidativi, caratterizzati da temperature superiori a 1.000 °C. La regolazione della temperatura del processo di combustione è di difficile gestione in quanto influenzato principalmente dalla variazione della portata dei rifiuti in alimentazione (elevata inerzia del sistema).

Nessuna produzione di reflui liquidi che necessitano poi di una propria sezione di depurazione e trattamento acque con gli ovvi benefici economici-ambientali del caso.

Necessità di un'importante sezione per il trattamento dei reflui liquidi, con tutte le problematiche economiche ed ambientali connesse.

La bassa temperatura a cui si svolge il processo di pirolisi e la pratica assenza di elevate turbolenze all'interno del reattore riduce notevolmente il trascinamento di polveri e particolato nel gas di pirolisi.

La combustione diretta di un prodotto eterogeneo come il rifiuto, con formazione di svariati prodotti caratterizzati da molecole complesse e presenza di incombusti rende difficoltoso una perfetta gestione del processo di combustione.

Poiché il processo di pirolisi ha, come prodotto principale, un combustibile in forma gassosa costituito dal gas di pirolisi, risulta poi agevole la gestione del successivo processo di combustione e con recupero energetico.

I forni di incenerimento a griglia possono risultare sensibili alle variazioni di potere calorifico del materiale, in particolare rifiuti caratterizzati da un alto potere calorifico (pneumatici usati) possono danneggiare le griglie.

La tecnologia della pirolisi costituisce un sistema di smaltimento pressoché universale, potendo essere applicato ad un’ampia gamma di rifiuti.

Gli impianti di incenerimento producono un elevato quantitativo di scorie, fino al 30% del rifiuto immesso, di cui risulta poi problematico lo smaltimento

Come residuo solido, il processo di pirolisi, produce unicamente scorie vetrificate che risultano totalmente inerti per quanto riguarda il rilascio di elementi tossici nell'ambiente. Anche le polveri risultanti dal processo di depurazione dei fumi di combustione prima del loro rilascio in atmosfera vengono ricondotti dentro l'impianto e vetrificate.

I grossi difetti dell’incenerimento, possono essere riassunti in:

  • Incompleta combustione dei residui solidi
  • Grossa produzione di scorie solide tossiche
  • Grossi volumi di fumi da trattare
  • Emissioni pericolose in atmosfera
  • Perdita di valore delle componenti inorganiche del rifiuto e pongono in evidenza le peculiarità del processo di pirolisi proposto.

Vantaggi dei nostri impianti con processo di pirolisi

I fumi ed i vapori del processo di pirolisi, opportunamente abbattuti con scambiatore di calore a fascio tubero, permettono di ricavare carburante a basso contenuto di zolfo che viene quindi riutilizzato come combustibile in uno o più gruppi elettrogeni per produrre energia elettrica.

I fumi di scarico dei gruppi elettrogeni, pur essendo emessi da marmitte a norma, vengono anch’essi ulteriormente abbattuti per ridurre al minimo ogni possibile forma di inquinamento. Infatti dall’impianto fuoriesce solamente una traccia di vapore acqueo.

L’energia elettrica viene venduta in rete alle società di distribuzione come Enel. ecc. ecc…

Gli altri sotto prodotti come acciaio e carbon-black vengono venduti rispettivamente alle acciaierie ed alle industrie di vernici come coloranti, come nero fumo per la produzione di pneumatici o come toner per stampanti.

Invece il Syngas viene catturato, lavato, raffreddato,compresso in appositi serbatoi e riutilizzato nel forno stesso come gas da riscaldamento assieme a gas metano/propano per completare il fabbisogno giornaliero nel processo pirolitico. IL forno progettato da Rep Italia è in grado di smaltire un numero di circa 2.500 pneumatici giornalieri, giusti per soddisfare una produzione di 24 MW giornalieri pari a 24.000 Kw/h.

L’intero processo è gestito da PLC per i tempi di carico e scarico, apertura e chiusura del forno e per le temperature di sicurezza e di buon funzionamento.

Tutta la normativa antinfortunistica viene rigorosamente rispettata in tutti i componenti dell’impianto medesimo, tutti marcati CE.